JUDO: gioco, sport, lotta e arte Judo (柔道) è giapponese e tradotto significa via della cedevolezza. Jigoro Kano, il fondatore del judo, nel secolo scorso affermava che quest'arte marziale è un principio. L'allenamento e la lotta sono solamente la via per realizzare tale principio. Come punti d'orientamento per chi percorre questa via, il fondatore ha posto due principi fondamentali:
SEIRYOKU ZEN'YO: ottimale uso delle forze (Principio tecnico-tattico del judo)
JITA KYOEI: insieme per il bene di tutti, vivere in armonia (Principio etico del judo)
Che cosa intendiamo oggi con il termine judo:
Un'attività che può essere esercitata e coltivata in diversi modi. Giovani e vecchi, ragazzi e ragazze, maestri o principianti, tutti devono provocare piacere nel praticarla.
Una grande famiglia, i judoka si incontrano volentieri sia sul tatami che al di fuori. Ovunque nel mondo, un judoka è benvenuto in un dojo.
Uno sport ed un'educazione che porta a progressi mentali e fisici. Chi pratica il judo diventa più forte, più mobile e più veloce. Si sviluppano inoltre le capacità decisionali e la resistenza.
Un'arte marziale che offre l'opportunità di evolvere costantemente la personalità trovandosi fra amici.
Essere judoka può portare ad un particolare stile di vita.
Clicca per sapere DOVE SIAMO e ricordati di dare un'occhiata anche alle nostre NEWS !
Testo di Marta Ingrami e Saranya D’Ottavio
Il JUDO
Che cosa vuol dire la parola Judo?
La parola JUDO vuol dire: JU = la non resistenza, la dolcezza DO = la via, il mezzo
Nel Judo c’è una regola importante: “Quando vi tirano, spingete e quando vi spingono, tirate”. Il che vuol dire: non resistete, utilizzate la forza dell’avversario prima di usare la vostra e mettetelo in squilibrio.
Che cos’è? È una tecnica di difesa e di attacco a mani nude, deriva dal Ju-Jutsu. È compresa tra le arti marziali orientali.
Chi l’ha inventato? Il creatore è Jigoro Kano nasce nel 1'860 a Mikage, un piccolo villaggio marino. Nel 1'870 si reca a Tokio per continuare gli studi. Essendo di piccola statura e desiderando irrobustirsi nel fisico comincia ad interessarsi alle arti marziali, ed in particolare al Ju-Jutsu. Dopo aver studiato molto profondamente antichi testi di insegnamento di Ju-Jutsu di molte e antiche scuole, sentì la necessità di dar vita ad una propria scuola. E così creando nuove tecniche ed eliminando quelle che potevano essere pericolose nasce il Judo.
Il saluto: il saluto nel judo è una cosa molto importante. Esso è un’espressione di rispetto nei confronti del maestro e dell’avversario. Esistono due forme di saluto: il saluto in piedi= RITZUREI il saluto seduti= ZAREI
Il vestito: il vestito indossato dal judoka si chiama JUDOGI (e non KIMONO). Esso è composto da una casacca e da un pantalone in cotone, rinforzati entrambi con trapuntature nei punti dove essi si logorano più facilmente. La casacca è chiusa con una cintura che si allaccia con una tecnica particolare.
Le cadute: la prima cosa importante da imparare sono le cadute, in giapponese sono dette “UKEMI” che significa “trattare il corpo senza pericolo”. È fondamentale lo studio della caduta, quando la si padroneggia, il corpo diventa agile, senza contrazioni.